Durante l’ultima riunione congiunta delle commissioni agricoltura ed ambiente del Parlamento europeo si è trattato il tema impollinatori e, quindi, è stato inevitabile trattare il tema fitofarmaci. Le parole forti di Helmut Burtscher-Schaden, promotore della campagna Global 2000 contro gli oppositori alla riduzione dell'utilizzo dei fitofarmaci, hanno suscitato diverse reazioni tra gli eurodeputati di AGRI.
Il coordinatore del PPE Herbert Dorfmann ha dichiarato che è importante rispettare il fatto che si abbiano punti di vista diversi sui consumatori e sulle loro esigenze e sul fatto che la gente abbia bisogno di cibo a prezzi accessibili. Il politico altoatesino ha poi concluso che c’è bisogno di nuovi tipi di prodotti fitosanitari per piante più resistenti, di formazione e di consulenza.
Al contrario, l'eurodeputato tedesco di ENVI Tiemo Wölken (S&D) ha sottolineato che si sta assistendo a effetti negativi sull'ambiente e sulla salute, e gli agricoltori europei, che sono intrappolati in un circolo vizioso di aumento della spesa per i pesticidi per compensare la diminuzione dei raccolti senza garantire un reddito adeguato, dovrebbero abbandonare l'uso dei pesticidi, laddove possibile.
Il deputato italiano di S&D Paolo De Castro ha insistito sul fatto che non c'è dubbio che tutti sostengano la necessità di ridurre i prodotti sintetici artificiali in agricoltura, ma c’è la necessità di alternative sul campo. Altrimenti, il rischio è quello di aumentare le importazioni da Paesi che hanno standard molto più bassi dei nostri.
L'eurodeputata tedesca di Renew Europe Ulrike Müller ha esortato ad adottare approcci veramente innovativi, mentre per i Verdi, l'eurodeputato francese Claude Gruffat, ha chiesto risultati concreti che secondo lui sono possibili, dato che l'esperienza degli agricoltori dimostra che, con metodi integrati e nuovi, si può fare a meno del 70-80% dei fitofarmaci senza ridurre la produzione a vantaggio della salute pubblica.
La spagnola Mazaly Aguilar, per il gruppo politico ECR, mette il punto sul target del 50%, che secondo l’eurodeputata è assurdo senza una prima una valutazione d’impatto. Quindi, la riduzione dovrebbe essere decisa in modo flessibile, in base alle condizioni di ogni Stato membro. In chiusura, la deputata olandese della sinistra Anja Hazekamp, relatrice del documento sulla riduzione dei fitofarmaci, ha criticato fortemente tutti coloro che si oppongono a questi target di riduzione.
Durante la riunione, durata 4 ore, è intervenuta anche la Commissione con il volto di Claire Bury, vicedirettrice generale per la sostenibilità alimentare (DG SANTE), in rappresentanza della commissaria Stella Kyriakides, la quale ha sottolineato che la Commissione ha sentito forte e chiaro che i cittadini vogliono cibi sani senza pesticidi. La vicedirettrice ha poi chiarito che sono già stati fatti enormi passi in avanti sul tema. Infatti, i dati più recenti mostrano una riduzione del 14% del livello di utilizzo dei pesticidi e sulle sostanze più pericolose una riduzione del 26%. L’inglese ha anche evidenziato che si devono aiutare gli agricoltori ad adattare le pratiche agricole fornendo la consulenza di esperti, la formazione e i fondi, anche attraverso la Politica Agricola Comune (PAC) per investire nei cambiamenti che devono portare avanti.
Sempre legato al tema fitofarmaci, la rappresentante della Commissione, imbeccata dall’onorevole De Castro, ha parlato delle nuove tecniche genomiche (NGTs), ritenendo che abbiano un potenziale per la diminuzione dei pesticidi e ha ricordato che una proposta di regolamento sulle piante prodotte dalle NGTs dovrebbe far parte di un pacchetto su "Sistemi agroalimentari sostenibili e uso delle risorse" che sarà presentato il 7 giugno.