Il 6 febbraio l'Irlanda ha notificato all'OMC il suo piano per l'etichettatura sanitaria delle bevande alcoliche. Il governo italiano si è detto amareggiato riguardo al fatto che ben 13 Stati membri (Croazia, Repubblica Ceca, Danimarca, Francia, Grecia, Ungheria, Italia, Lettonia, Polonia, Portogallo, Romania, Slovacchia e Spagna) hanno espresso commenti critici sul disegno di legge irlandese durante il processo di consultazione dell'UE, ma l'Irlanda non ha minimamente modificato la sua posizione. Vengono quindi dubbi sull'efficacia del procedimento TRIS (Technical Regulation Information System), dato che la bozza di regolamento irlandese è chiaramente incompatibile con il diritto dell'Unione Europea e persino le autorità irlandesi lo hanno riconosciuto, durante un evento sul cancro organizzato dalla presidenza svedese il 1° febbraio.
Il CEEV, Comitato europeo dei produttori di vino, ha infatti sottolineato l'importanza di una legislazione armonizzata e del mercato unico dell'UE e questa bozza li mette a rischio. Il lobbista spagnolo Ignacio Sánchez Recarte di CEEV ha dichiarato che è giunto il momento che i partner internazionali a livello di OMC sollevino nuovamente le loro preoccupazioni nei confronti della proposta irlandese, ma che in assenza di un'azione da parte della Commissione europea, si possa fare ben poco.
Il 7 febbraio, l'agenzia di stampa italiana ANSA ha citato il Ministro degli Esteri Antonio Tajani, il quale ha comunicato in una lettera al Vicepresidente dell'Esecutivo Valdis Dombrovskis che le etichette previste, che avvertiranno dei rischi per il fegato e il cancro di vino e di altri prodotti alcolici, rischiano di essere una fonte di distorsione del commercio internazionale, equivalente a una restrizione quantitativa. Infatti, il ministro aggiunge che la nuova legge irlandese potrebbe innescare una reazione a catena che finirebbe per danneggiare l'intera Unione. Roma, quindi, intende opporsi alla misura presso l'organismo commerciale di Ginevra. Tajani e il ministro dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida hanno scritto al commissario per il Mercato interno Thierry Breton il 12 gennaio, chiedendo alla Commissione, in una lettera di una sola pagina, di proteggere il mercato unico. Ora, l'italiano Paolo De Castro, eurodeputato socialista italiano, ha dichiarato che gli oppositori della misura irlandese sono in contatto con la missione statunitense a Bruxelles, nel tentativo di ottenere il sostegno di Washington per un divieto sulle etichette irlandesi, che egli ha definito, non solo sbagliate e discriminatoria nei confronti di migliaia di eccellenti produttori italiani ed europei, ma anche rappresentative di barriera commerciale a livello internazionale.