I Ministri dell'Ambiente, riunitisi a Bruxelles, hanno adottato l'"orientamento generale" del Consiglio sulla prevista revisione della Direttiva sulle emissioni industriali (IED). Hanno stabilito le controverse soglie a cui gli allevamenti sarebbero soggetti alle nuove regole: 350 UBA per bovini e suini, 280 UBA per il pollame e 350 UBA per gli allevamenti misti, con l'esclusione degli allevamenti estensivi. I ministri hanno concordato che le nuove regole saranno applicate progressivamente a partire dalle aziende agricole più grandi.
Questa versione della proposta costituirà ora la base dei negoziati del Consiglio con gli eurodeputati, una volta che il Parlamento europeo avrà raggiunto la sua posizione. Romina Pourmokhtari, ministro svedese per il Clima e l'Ambiente e attuale presidente del Consiglio, ha osservato che l'inquinamento è causa di gravi malattie e danneggia l'ambiente, aggiungendo che l'obiettivo dell'UE per il 2050 è di ridurre l'inquinamento a livelli non più dannosi per la salute umana. "L'accordo del Consiglio raggiunto oggi sulle emissioni industriali stabilisce regole più severe per affrontare l'inquinamento alla fonte", ha dichiarato la 27enne politica liberale e più giovane ministro del governo svedese. "Questo fisserà i limiti dell'inquinamento a livelli più efficaci e fornirà una chiara guida all'industria e ai grandi allevamenti affinché facciano i giusti investimenti per ridurre efficacemente l'inquinamento”, ha aggiunto l'ex presidente della Gioventù liberale svedese.
L'accordo si basa su un documento di compromesso della Presidenza, discusso dal COREPER, in cui il Paese nordico proponeva limiti di 300 UBA per i bovini e i suini, 250 UBA per il pollame e 300 UBA per gli allevamenti misti. La proposta della Commissione avrebbe incluso all’interno della direttiva allevamenti di bovini, suini e pollame in impianti di 150 unità di bestiame (UBA) o più, nonché l'allevamento di qualsiasi combinazione di bovini, suini e pollame in impianti di 150 UBA o più.
In risposta, il Copa Cogeca ha affermato che l'accordo di compromesso dal Consiglio sulla direttiva sulle emissioni industriali (IED) non soddisfa le esigenze della comunità agricola dell'UE ed è lontano dall'essere sufficiente e lascia molte zone d'ombra. Infatti, secondo l’organizzazione con sede a Bruxelles la proposta iniziale della Commissione Europea è principalmente politica, punitiva e avrà conseguenze importanti quando verrà applicato alle aziende agricole, considerando centinaia di migliaia di aziende agricole a conduzione familiare sotto l'etichetta di "impianti industriali". Inoltre, il Copa Cogeca mette in guardia su molte conseguenze che al momento sono scarsamente valutate in un dibattito pubblico dell'UE intrappolato nella definizione delle soglie al di sotto delle quali le aziende agricole rientreranno nel campo di applicazione della IED. "È così che si comprende la crescente esitazione che ha portato il Consiglio per l'Ambiente a proporre nuove soglie di 350 UBA per bovini, suini e allevamenti misti e 280 UBA per il pollame", prosegue il Copa Cogeca, rifiutando questi obiettivi.
Infine, l’organizzazione lamenta la poca chiarezza dei concetti che minacciano il modello di business cooperativo. Preoccupazioni simili valgono per elementi del testo relativi al controllo pubblico e la possibilità di divulgare informazioni aziendali riservate per i sistemi di gestione ambientale che in pratica renderebbe pubbliche informazioni personali sugli agricoltori e le loro famiglie come altre informazioni private.