Sebbene questo accordo rappresenti un miglioramento rispetto alle iniziali misure, rimane una sfida per i produttori e i fabbricanti dell'UE che ne dovranno esaminare anche la corretta attuazione. Adesso l'attenzione deve va alla revisione dell'Accordo di associazione tra l'Ucraina e l'UE che regolerà le commerciali europee con quelle dell'Ucraina dopo il 6 giugno 2025.

Nel dettaglio, il compromesso estende il periodo di riferimento, incorporando la seconda metà del 2021, e include alcuni prodotti aggiuntivi come l'avena e le semole, tuttavia non riesce a rispondere alle preoccupazioni dei produttori e dei fabbricanti dell'UE. I volumi importati rimarranno significativi e continueranno a influenzare i mercati. Inoltre, non sono previste restrizioni per i cereali che hanno un impatto maggiore, come il grano tenero e l'orzo.

La solidarietà con gli agricoltori ucraini rimane essenziale e gli agricoltori dell'UE sono pronti a fare la loro parte. Non si può dimenticare che, con queste misure, i volumi esportati in Europa restano consistenti e non saranno sostenibili a lungo termine, soprattutto se gli standard di produzione e coltivazione in Ucraina restano inferiori a quelli dell'UE. Per la sopravvivenza dei settori sensibili europei, sarà essenziale che le istituzioni europee assicurino che la revisione dell'Accordo di associazione fornisca le garanzie necessarie per preservare la redditività economica dei produttori e dei fabbricanti dell'UE.