l 1° luglio, la Corte di giustizia dell'Unione europea (CGUE) terrà un'udienza cruciale nella causa che contesta la decisione della Commissione europea del 2020 di ritirare il mancozeb, un fungicida fondamentale per la gestione della peronospora della patata
La contestazione legale verte sul fatto che la decisione della Commissione europea non ha tenuto conto delle linee guida aggiornate per la classificazione emanate dall'Agenzia europea per le sostanze chimiche (ECHA), che potrebbero influire in modo significativo sulla valutazione della classificazione del mancozeb come sostanza tossica per la riproduzione. Il ritiro si è basato su criteri obsoleti che non riflettevano le attuali conoscenze scientifiche.
L'udienza si svolge in un momento in cui la crisi della peronospora sta peggiorando in tutta l'UE. Le infezioni stanno comparendo sempre più precocemente nella stagione, in alcune regioni addirittura prima che sia completata la semina, con nuovi ceppi patogeni aggressivi che superano sia gli sforzi di miglioramento genetico delle colture sia le soluzioni fungicide disponibili.
Il mancozeb, un fungicida multisito economico e di comprovata efficacia nella gestione della resistenza, è stato a lungo un pilastro della gestione integrata dei parassiti (IPM) nella produzione europea di patate. Il suo ritiro nel 2020 ha lasciato molti coltivatori senza alternative valide in un momento in cui la volatilità climatica e l'evoluzione dei patogeni stanno intensificando la pressione delle malattie. I fungicidi esistenti, che sono principalmente prodotti monosito, stanno perdendo efficacia e diverse sostanze attive sono oggetto di un rinnovato scrutinio normativo.
Il settore ha continuato a investire in soluzioni sostenibili, come il Piano d'azione 2024 lanciato da Copa e Cogeca per rafforzare l'IPM, accelerare l'uso di varietà resistenti e migliorare il coordinamento della catena del valore. Nonostante ciò, le condizioni sul campo continuano a destare crescente preoccupazione.