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Il Parlamento europeo si oppone alla proposta di fondo unico e chiede un aumento del bilancio della PAC

mercoledì 7 maggio 2025

Il Parlamento europeo si oppone alla proposta di fondo unico e chiede un aumento del bilancio della PAC

Il PE ha espresso oggi, in data 7 maggio 2025, la propria posizione in modo inequivocabile, opponendosi fermamente alla proposta della Commissione europea di uno strumento di finanziamento unico che potrebbe mettere a rischio il futuro della Politica agricola comune (PAC) e chiedendo invece un bilancio agricolo rafforzato

Nella votazione nella plenaria di Strasburgo di oggi, il Parlamento UE ha adottato la relazione d'iniziativa sul futuro Quadro finanziario pluriennale (QFP), guidata dai correlatori Carla Tavares (S&D, Portogallo) e Siegfried Mureșan (PPE, Romania). La relazione anticipa la proposta formale della Commissione europea, attesa per luglio.

In risposta all'idea ventilata dalla Commissione di un fondo unico - idea che ha suscitato unanimi preoccupazioni in tutto il settore agricolo - il Parlamento europeo ha lanciato un messaggio forte e inequivocabile di dissenso verso questa idea.

Il Parlamento ha dimostrato grande attenzione verso il settore agricolo e di particolare rilievo sono i due emendamenti chiave adottati, che sottolineano il mantenimento della linea di bilancio separata della PAC nel prossimo QFP e, di fatto, si spingono oltre, chiedendone l'aumento. Ciò include l'indicizzazione del bilancio agricolo all'inflazione e l'individuazione di ulteriori fonti di finanziamento dedicate per sostenere le numerose transizioni che l'UE richiede al settore agricolo. Questo rappresenta un approccio di buon senso che porterebbe coerenza tra le ambizioni della Commissione e i suoi fondi.

Pur non essendo vincolante per la Commissione europea e gli Stati membri, questa relazione invia un chiaro segnale politico che deve essere riconosciuto e affrontato. Questo voto rafforza e legittima le preoccupazioni del settore agricolo europeo, che intende sollevare direttamente queste problematiche alla Presidente della Commissione Ursula von der Leyen.