Un mese prima della scadenza delle attuali misure commerciali autonome (ATM), i produttori e i fabbricanti agroalimentari dell'UE chiedono alla Commissione europea di riflettere sugli insegnamenti degli ultimi tre anni nel definire la prossima fase delle relazioni commerciali con l'Ucraina
Sin dall'inizio della guerra, l'UE ha riconosciuto il suo ruolo critico nel sostenere l'Ucraina nella difesa di sé stessa e, per estensione, del resto d'Europa. In questi tempi difficili, è essenziale continuare a sostenere l'Ucraina. Tuttavia, affinché tale sostegno sia sostenibile - e per l'eventuale integrazione dell'Ucraina nell'UE, in qualsiasi forma essa avvenga - è altrettanto importante garantire che gli agricoltori e i produttori europei non siano lasciati a sostenere una parte sproporzionata dell'onere. Altrimenti, rischiamo di indebolire il settore agricolo dell'UE e di rafforzare inavvertitamente la posizione globale della Russia nel lungo periodo.
La liberalizzazione del commercio con l'Ucraina ha avuto un impatto negativo significativo su diversi settori agricoli e manifatturieri vitali dell'UE. Sebbene l'accesso dell'Ucraina al mercato dell'UE fosse destinato a sostenere la sua economia, la realtà è che molti produttori europei - soprattutto in settori come cereali, zucchero, pollame, uova, etanolo e miele - sono stati messi sotto forte pressione. Questi produttori devono fare i conti con il calo dei prezzi dovuto all'eccesso di offerta, alla diminuzione della quota di mercato, ai vincoli logistici e all'aumento dei costi di produzione indotti dalla guerra, minacciando di conseguenza la loro redditività economica e consentendo al contempo alla Russia di capitalizzare il vuoto lasciato dall'assenza dell'Ucraina nei mercati chiave del Nord Africa e del Sud-Est asiatico.
La priorità è più che mai quella di garantire che la redditività economica dei produttori dell'UE non sia minacciata da importazioni illimitate, sostenendo al contempo l'Ucraina a riguadagnare l'accesso ai suoi mercati tradizionali. Altrimenti, l'UE e l'Ucraina, due dei principali produttori agroalimentari del mondo, sarebbero costretti a competere all'interno dello stesso spazio di mercato, minando così gli interessi strategici a lungo termine di entrambi i partner in vista dell'adesione dell'Ucraina all'UE.
Per queste motivazioni, il Copa Cogeca e altre organizzazioni UE (vedi foto) hanno inviato una lettera chiedendo la revisione dell'Accordo di associazione che stabilisca dei TRQ simili a quelli precedenti alla guerra.