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Gli eurodeputati si accordano sulla legge per la salute del suolo

giovedì 18 aprile 2024

Gli eurodeputati si accordano sulla legge per la salute del suolo

Il Parlamento europeo ha adottato la sua posizione sulla legge sul monitoraggio del suolo, proposta dalla Commissione nel luglio 2023, con 336 voti a favore, 242 contrari e 33 astensioni

Nonostante l`opposizione dei gruppi di destra, PPE, ECR e ID, gli eurodeputati hanno sostenuto i piani per monitorare e migliorare lo stato ecologico del suolo nell'UE, nell'ambito del primo atto legislativo dell'Unione dedicato al suolo. I legislatori hanno portato avanti l'obiettivo generale di avere suoli sani entro il 2050, in linea con l'ambizione di inquinamento zero, e concordano sulla necessità di una definizione armonizzata di salute del suolo e di un quadro di monitoraggio completo e coerente per promuovere una gestione sostenibile del suolo e bonificare i siti contaminati.

Secondo la nuova legge, gli Stati membri dovranno monitorare e valutare lo stato di salute dei loro suoli, mentre decideranno la descrizione dei propri suoli a livello nazionale. Gli eurodeputati hanno proposto una classificazione della salute dei suoli a cinque livelli (suoli con stato ecologico elevato, buono, moderato, degradato e criticamente degradato). I suoli con uno stato ecologico buono o elevato sarebbero considerati sani.

Quando ha proposto la legge il 5 luglio 2023, la Commissione ha affermato che oltre il 60% dei suoli europei non è sano e le prove scientifiche dimostrano che i suoli si stanno ulteriormente degradando a causa di una gestione non sostenibile del territorio, dell'impermeabilizzazione, della contaminazione e dell'eccessivo sfruttamento, unitamente all'impatto dei cambiamenti climatici e degli eventi meteorologici estremi. Secondo la Commissione UE, la perdita di questi servizi ecosistemici essenziali del suolo costa all'UE almeno 50 miliardi di euro all'anno, con 2,8 milioni di siti potenzialmente contaminati nell'UE.

Gli eurodeputati hanno poi sostenuto l'obbligo di redigere un elenco pubblico di tutti i siti dell'Unione entro quattro anni dall'entrata in vigore della legge. Gli Stati membri dovranno indagare, valutare e bonificare i siti contaminati per affrontare i rischi inaccettabili per la salute umana e l'ambiente dovuti alla contaminazione del suolo. I costi dovranno essere pagati da chi inquina, in linea con il principio 'chi inquina paga'.

La questione adesso sarà seguita dal nuovo Parlamento dopo le elezioni del 6-9 giugno.