TAGS

Conclusione del trilogo sull'agricoltura del carbonio, con un accordo che penalizza l'allevamento

Conclusione del trilogo sull'agricoltura del carbonio, con un accordo che penalizza l'allevamento

Il sistema sarà volontario e concepirà diversi tipi di sequestro di carbonio, ma lascia fuori dalla certificazione, almeno inizialmente, il settore dell'allevamento

martedì 20 febbraio 2024

I negoziatori del Consiglio e del Parlamento europeo hanno raggiunto un accordo politico sul regolamento per l'istituzione di un quadro di certificazione a livello europeo per l'assorbimento di carbonio durante la notte.

La questione centrale di questa proposta è stata la definizione dell'ambito delle attività che potevano essere incluse nel quadro finale. L'accordo si estende alle riduzioni delle emissioni nel suolo e mantiene una definizione aperta degli assorbimenti di carbonio, che è un fattore fondamentale per gli agricoltori ed i proprietari di foreste.

Tuttavia, l’accordo non riconosce l'importanza delle pratiche di gestione del bestiame e l'inclusione delle riduzioni di metano sarà presa in considerazione solo nel 2026. Infatti, per le aziende zootecniche già coinvolte nei meccanismi di carbon farming, si tratta di un passo indietro, mentre per coloro che vedevano il carbon farming come un nuovo strumento, si tratta di una nuova disillusione.

I negoziatori hanno individuato quattro criteri generali: quantificazione, addizionalità, stoccaggio a lungo termine e sostenibilità. Sulla base di questi criteri, la Commissione, assistita da un gruppo di esperti, svilupperà metodologie di certificazione su misura per i diversi tipi di attività di rimozione del carbonio. Un altro tasto dolente dell’accordo è il tema dei co-benefici. Infatti, le attività di carbon farming dovranno inoltre generare almeno un co-beneficio per la biodiversità, promuovendo la salute del suolo ed evitando il degrado del territorio e rispettando il principio dell'uso a cascata della biomassa. Gli agricoltori e le cooperative agricole invece avevano sottolineato più volte come i co-benefici debbano essere considerati come benefici aggiuntivi, non requisiti obbligatori e basati sul mercato.

L'accordo provvisorio sarà ora sottoposto all'approvazione dei rappresentanti degli Stati membri in seno al Consiglio (Coreper) e alla commissione ambiente del Parlamento per un'eventuale adozione definitiva entro la fine del mandato.