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Riflessione dell'EACB sulle proposte della Commissione Europea dell'ultimo anno

Riflessione dell'EACB sulle proposte della Commissione Europea dell'ultimo anno

In reazione, i membri dell'EACB hanno deciso di avviare una riflessione sull'impatto combinato di queste proposte sul settore bancario al dettaglio, istituendo una task force dedicata al futuro del retail banking

giovedì 2 maggio 2024

Verso la fine della sua legislatura 2019-2024, nella primavera del 2023, la Commissione ha pubblicato un'ampia serie di proposte legislative: un regolamento su un quadro per l'accesso aperto ai dati (FIDA), un regolamento sui servizi di pagamento e una revisione della direttiva sui servizi di pagamento, un regolamento sull'istituzione dell'euro digitale e una serie di proposte legislative sugli investimenti al dettaglio, generalmente denominate Strategia di investimento al dettaglio.

Le banche cooperative e al dettaglio, in quanto finanziatori chiave delle regioni e delle famiglie, pur apprezzando la riflessione che è stata fatta su tutte queste proposte, sono state colte di sorpresa dalla portata e dall'intensità del loro contenuto, in quanto riguardano praticamente tutti gli aspetti dell'attività bancaria al dettaglio in cui sono specializzate.

In reazione, i membri dell'EACB hanno deciso di avviare una riflessione sull'impatto combinato di queste proposte sul settore bancario al dettaglio, istituendo una task force dedicata al futuro del retail banking. Sfruttando le competenze e le prospettive complementari dei leader tecnici delle banche cooperative europee, la Taskforce ha preso in considerazione il quadro generale del retail banking in Europa, comprese le sue caratteristiche, la sua importanza sociale ed economica e la sua risposta ai quadri normativi prevalenti. L'obiettivo è garantire che l'economia e la società europea possano continuare a sfruttare i vantaggi offerti da questo settore anche in futuro.

Le banche al dettaglio universali forti, come le banche cooperative, sono una parte vitale del settore finanziario europeo. Esse sostengono le economie locali, promuovono l'inclusione finanziaria e contribuiscono a uno sviluppo sostenibile e a un sistema bancario stabile. La loro presenza radicata e il loro impegno nel servire le diverse esigenze dei clienti sono essenziali per gli obiettivi strategici dell'Europa. È fondamentale comprendere e considerare il forte contributo positivo delle banche universali al dettaglio e delle banche cooperative europee al raggiungimento degli obiettivi economici e sociali dell'UE. Occorre garantire che la diversità che esse apportano possa essere mantenuta.

Il modello di banca universale al dettaglio consiste in un'offerta diversificata di prodotti e servizi attraverso un unico punto di contatto accessibile a un'ampia gamma di clienti, comprese le imprese regionali e locali. In combinazione con una rete di filiali proporzionalmente densa, una governance cooperativa e un comportamento anticiclico, questo modello contribuisce positivamente alla forza delle economie regionali e locali. Di conseguenza, le banche universali al dettaglio e le banche cooperative sono attori chiave nel finanziamento dell'economia reale e nel sostegno alla transizione verde e digitale. La diversificazione dei prodotti e dei servizi garantisce anche l'inclusione finanziaria basata sul principio di solidarietà e consente di offrire servizi finanziari accessibili a tutti i cittadini.

La valanga di proposte legislative riguardanti l'attività bancaria al dettaglio nella primavera del 2023 ha provocato un'onda d'urto nella comunità delle banche cooperative e al dettaglio. L'impatto combinato delle misure proposte non lascia praticamente inalterata nessuna area del retail banking.

Proposte come la Strategia di investimento al dettaglio, l'Euro digitale, l'accesso ai dati finanziari (FIDA) e il regolamento sui servizi di pagamento (PSR) tendono a intervenire profondamente nella libertà commerciale delle banche al dettaglio universali. Questi interventi ostacolano la capacità di offrire servizi a prezzi equi e spostano le banche al dettaglio universali in un ruolo di abilitazione, indebolendo così la loro capacità di competere. Invece di posizionare le banche al dettaglio come fornitori di servizi, è fondamentale consentire loro di costruire un business case sostenibile.

Queste recenti proposte limitano la capacità delle banche al dettaglio universali di mettere in comune i costi e di effettuare sovvenzioni incrociate tra diversi profili di clienti e servizi. Nel frattempo, consentono agli operatori di mercato con modelli di business diversi di dare priorità ai segmenti di clientela meno costosi e più redditizi, lasciando potenzialmente gli altri poco serviti. 

Sosteniamo pienamente gli obiettivi politici della Commissione.  Tuttavia, l'attuale percorso normativo per il raggiungimento di questi obiettivi contiene iniziative che possono potenzialmente minare indirettamente gli obiettivi dichiarati dell'UE e i settori bancari universali al dettaglio e cooperativi in Europa.

Queste proposte possono involontariamente svantaggiare gli attori europei esistenti, mentre gli attori extraeuropei con economie di scala ne trarranno vantaggio. Il loro impatto sul modello bancario universale al dettaglio e cooperativo si tradurrà in impatti sull'economia europea nel suo complesso.

È essenziale valutare coerentemente le proposte legislative in base al loro impatto sulla diversità del panorama bancario e ai relativi effetti sul finanziamento delle regioni e delle famiglie europee. È fondamentale imporre obblighi analoghi ad altri fornitori di servizi finanziari non bancari. Tali obblighi dovrebbero riguardare aspetti quali l'inclusione, l'accesso al contante, i servizi cartacei e la disponibilità di filiali.

L'EACB sostiene l'ulteriore integrazione dei controlli di competitività nelle valutazioni d'impatto delle proposte legislative. Questi controlli dovrebbero riguardare vari contesti e valutare fattori quali il costo, il prezzo, la competitività internazionale, la capacità di innovazione, l'impatto sulle PMI e altri valori sociali. Inoltre, l'applicazione dei controlli di competitività dovrebbe essere estesa a tutte le istituzioni europee, comprese le autorità di vigilanza e la Banca Centrale Europea. Garantire la rappresentanza della comunità imprenditoriale nelle valutazioni dei controlli di competitività è fondamentale per evitare valutazioni di compiacimento.