Durante la sessione plenaria a Strasburgo, il Parlamento europeo ha adottato la risoluzione sull'attuazione e la revisione del quadro normativo dell'UE in materia di appalti pubblici (2024/2103(INI)), basata sui contributi della commissione per il mercato interno e la protezione dei consumatori (IMCO) e della commissione per l'occupazione e gli affari sociali (EMPL).
Questa risoluzione, adottata dopo un processo lungo e politicamente complesso, rappresenta un importante passo avanti e offre una solida base politica in vista della proposta legislativa prevista per il 2026. Nonostante alcune differenze tra i due testi, il risultato riflette ampiamente le priorità chiave espresse dal settore dell'economia cooperativa e sociale e consolida un punto di riferimento strategico all'interno del Parlamento.
- L'attenzione dovrebbe essere rivolta al miglior rapporto qualità/prezzo, non solo al prezzo più basso
- Le nuove regole dovrebbero incoraggiare la partecipazione delle piccole e medie imprese (PMI), le gare d’appalto transfrontaliere e gli acquisti europei
- 907 pagine di legge sugli appalti pubblici devono essere sostituite da norme più brevi e semplici
La commissione per il mercato interno e la protezione dei consumatori del Parlamento ha adottato oggi una relazione in cui delinea le sue priorità per la revisione del quadro normativo sugli appalti pubblici.
Con questa relazione d'iniziativa, la Commissione definisce le aspettative dei deputati nei confronti della Commissione in vista della revisione legislativa delle attuali norme in materia di appalti pubblici, prevista entro la fine del 2026.
Il miglior rapporto qualità/prezzo, non solo il prezzo più basso
Uno dei messaggi principali dei deputati è che gli appalti pubblici non dovrebbero più concentrarsi esclusivamente sulle offerte più economiche. Quando un progetto iniziale è molto economico, in seguito i costi di manutenzione obbligatoria potrebbero rivelarsi considerevolmente più elevati rispetto a quelli che sarebbero stati per progetti alternativi. Inoltre, materiali più economici possono causare danni ambientali e le condizioni di lavoro potrebbero essere molto precarie per i lavoratori impiegati in progetti a basso costo. I deputati chiedono alla Commissione di attribuire maggiore importanza ad altri criteri, come quelli sociali e ambientali, negli appalti pubblici.
Semplificazione e incentivazione della partecipazione delle PMI alle gare d’appalto
Un altro aspetto su cui la Commissione deve concentrarsi, affermano i deputati, è facilitare la partecipazione delle PMI alle gare d'appalto. Attualmente, per le PMI è quasi impossibile competere in gare d'appalto di grandi dimensioni, poiché, ad esempio, possono allestire un solo edificio con i loro prodotti, ma non di più. Per incoraggiare la partecipazione delle PMI, le gare d'appalto dovrebbero essere suddivise in lotti più piccoli e le regole dovrebbero essere semplificate e chiare.
Sono oltre 476 gli articoli e 907 le pagine di legge che regolano gli appalti pubblici. Si tratta di una sfida per tutte le aziende, ma soprattutto per le PMI. Gli eurodeputati chiedono alla Commissione di trovare un modo per semplificare e chiarire le norme, garantendo al contempo flessibilità alle amministrazioni aggiudicatrici e che le norme stabiliscano solo come acquistare, non cosa acquistare.
Preferire lavoratori europei e interni, aumentare le soglie
I deputati affermano inoltre che le autorità pubbliche dovrebbero poter privilegiare progetti che dinamizzino le economie e le imprese locali. Poiché il sostegno alle imprese europee è particolarmente importante nei settori strategici, la Commissione dovrebbe cercare modi per consentirlo senza ricorrere al protezionismo.
La relazione sottolinea inoltre che la Commissione dovrebbe prendere in considerazione l'opzione di privilegiare gli appaltatori che utilizzano lavoratori interni, per evitare complicati sistemi di subappalto che comportano scarsa responsabilità e rischiano di violare i diritti dei lavoratori.
Infine, gli eurodeputati sostengono la modifica delle soglie di prezzo che regolano la scelta della procedura di appalto, poiché la forte inflazione ha fatto aumentare i costi di costruzione nell'UE.
La bozza di relazione è stata approvata in commissione con 34 voti favorevoli, 13 contrari e 2 astensioni. Dovrà ora essere sottoposta a votazione in plenaria, molto probabilmente a settembre.