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La Commissione ha adottato una proposta volta ad agevolare le attività transfrontaliere delle associazioni senza scopo di lucro nell'UE

giovedì 21 settembre 2023

La Commissione ha adottato una proposta volta ad agevolare le attività transfrontaliere delle associazioni senza scopo di lucro nell'UE

La proposta si inserisce negli obiettivi politici più ampi del Green Deal europeo e del decennio digitale 2030 e dà seguito alla priorità strategica di un'economia al servizio delle persone

Attualmente, quando svolgono attività in uno Stato membro diverso da quello in cui sono stabilite, le associazioni senza scopo di lucro non ricevono un riconoscimento uniforme della loro personalità e capacità giuridica e spesso devono registrarsi una seconda volta o addirittura costituire una nuova entità giuridica in tale Stato membro. Si stima che, grazie alle nuove norme, per le circa 310 000 associazioni senza scopo di lucro che attualmente incontrano tali ostacoli quando operano in un altro paese vi sarà una riduzione dei costi amministrativi che può andare fino a 770 milioni di EUR all'anno, per un totale che può raggiungere potenzialmente 8,5 miliardi di EUR nell'arco di 15 anni. Inoltre, se gli ostacoli individuati dalla proposta saranno eliminati, si prevede che circa altre 185 000 associazioni senza scopo di lucro potrebbero avviare attività transfrontaliere e potrebbero generare fino a 4,2 miliardi di EUR di valore aggiunto nell'arco di 15 anni.

La proposta della Commissione introduce negli ordinamenti giuridici nazionali degli Stati membri un'ulteriore forma giuridica di associazione transfrontaliera europea (ECBA), che è specificamente concepita per finalità transfrontaliere e che ridurrà gli oneri giuridici e amministrativi per quanto riguarda il riconoscimento e lo stabilimento di associazioni senza scopo di lucro che svolgono attività in un altro Stato membro. Una volta stabilita in uno Stato membro, un'associazione transfrontaliera europea sarà riconosciuta automaticamente e potrà svolgere attività in tutti gli Stati membri, comprese le attività economiche, il che consentirà alle associazioni senza scopo di lucro di liberare tutto il loro potenziale sociale ed economico nell'UE. Le ECBA coesisteranno insieme ad altre associazioni nazionali a livello degli Stati membri. Per le questioni che non sono contemplate dalla proposta di direttiva, come il trattamento fiscale, gli Stati membri trattano le ECBA allo stesso modo delle analoghe associazioni nazionali senza scopo di lucro, nel rispetto delle tradizioni di ciascuno Stato membro in questo settore e senza conseguenze per le associazioni esistenti.

Le nuove norme:

  • istituiranno in ciascuno Stato membro una nuova forma giuridica di associazioni senza scopo di lucro specificamente concepite a fini transfrontalieri (ECBA), accanto alle forme giuridiche nazionali esistenti;
  • consentiranno, grazie al "certificato ECBA", il riconoscimento automatico di questa nuova forma giuridica in tutta l'Unione una volta che un'ECBA è stata registrata in uno Stato membro;
  • prevederanno norme armonizzate sul trasferimento di sede legale, consentendo in tal modo alle associazioni senza scopo di lucro di trarre tutti i benefici della libertà di stabilimento e della libera prestazione di servizi, beni e capitali nell'Unione;
  • garantiranno che l'ECBA goda pienamente dei vantaggi del mercato interno, indipendentemente dallo Stato membro di registrazione, beneficiando di un accesso libero e non discriminatorio ai finanziamenti pubblici in ciascuno Stato membro in cui opera.

La proposta sarà presentata al Parlamento europeo e al Consiglio per approvazione. Una volta adottata, gli Stati membri avranno 2 anni di tempo per recepire la direttiva nell'ordinamento nazionale.