Le autorità pubbliche di tutta l'UE spendono ogni anno oltre 2,6 miliardi di EUR per l'acquisto di servizi, lavori e forniture, un importo equivalente più o meno al 15 % del PIL dell'UE1 . Circa un quarto del valore totale degli appalti è soggetto alle norme dell'UE e pubblicato nell'EU Tenders Electronic Daily (TED). tale quota ammonta a circa 600 miliardi di EUR, vale a dire a circa il triplo dell'entità del bilancio dell'UE. La Commissione europea ha annunciato una revisione delle attuali norme dell'UE in materia di appalti pubblici, che sarà presentata nel 2026. Come indicato nel patto per l'industria pulita, la revisione consentirà di tenere conto di criteri di sostenibilità, resilienza e preferenza europea negli appalti pubblici dell'UE per i settori strategici. Come annunciato nella strategia per il mercato unico, inoltre la revisione centralizzerà e razionalizzerà le norme complesse e frammentate tra diversi atti legislativi in materia di appalti pubblici, facilitandone così l'applicazione da parte delle amministrazioni aggiudicatrici. Nel suo discorso sullo stato dell'Unione 2025, la presidente della Commissione Ursula Von der Leyen ha confermato l'ambizione di introdurre negli appalti pubblici un criterio relativo al "made in Europe". La vicepresidente esecutiva Séjourné ha sottolineato la necessità di semplificare e modernizzare le norme esistenti e ha messo in rilievo il potenziale degli appalti pubblici nell'ambito della strategia europea per gli investimenti al fine di rafforzare la competitività, la resilienza e la sicurezza economica dell'UE. Inoltre, le relazioni di Enrico Letta (Much More Than a Market (Molto più di un mercato) e di Mario Draghi (The Future of European Competitiveness (Il futuro della competitività europea)) hanno evidenziato la necessità di utilizzare meglio gli appalti pubblici per sostenere il mercato unico europeo, rafforzare la competitività e promuovere l'autonomia strategica e la sostenibilità. In preparazione alla riforma, la Commissione ha effettuato una valutazione delle tre direttive vigenti in materia di appalti pubblici (direttiva 2014/23/UE sui contratti di concessione, direttiva 2014/24/UE sugli appalti pubblici, e direttiva 2014/25/UE sui servizi di pubblica utilità) al fine di valutare se tali norme siano idonee allo scopo.
L'iniziativa mira a fare degli appalti pubblici una parte essenziale di una strategia efficiente in materia di investimenti pubblici, razionalizzando le procedure per renderle semplici, flessibili e coerenti, aumentando la trasparenza nonché prevenendo la corruzione e le pratiche anticoncorrenziali. Essa intende sostenere la sicurezza e la sovranità economiche dell'UE integrando i criteri del "Made in Europe" nei settori strategici e allineando la politica in materia di appalti pubblici agli obiettivi strategici dell'UE, segnatamente a quelli relativi alla sostenibilità sociale e ambientale. L'iniziativa punta pertanto a rafforzare l'attuale quadro in materia di appalti pubblici (scenario di base) attraverso misure legislative, misure non legislative o una combinazione di entrambe. I seguenti obiettivi specifici fanno parte dell'iniziativa.
- Rendere più efficienti gli investimenti pubblici Conseguire una maggiore efficienza: i) semplificando le procedure di appalto, rendendole più rapide e flessibili e riducendo gli oneri amministrativi sia per gli acquirenti pubblici che per le imprese, in particolare per le piccole e medie imprese (PMI); ii) introducendo di un quadro giuridico coerente e uniforme; e iii) creando un mercato digitale degli appalti pubblici dell'UE che porti allo sviluppo di un mercato digitale degli appalti pubblici dotato di un punto di accesso unico, facendo sì che gli operatori economici possano accedere alle opportunità offerte dagli appalti pubblici e consentendo la condivisione dei dati (opzioni legislative e non legislative).
- Progettare strumenti per rafforzare la sicurezza e la sovranità economica Rafforzare la sicurezza, la sovranità e la resilienza economica dell'UE stabilendo criteri "Made in Europe" per i settori strategici, su base volontaria o obbligatoria e in linea con gli impegni giuridici internazionali (opzioni legislative e non legislative).
- Allineare la politica in materia di appalti pubblici alle politiche e agli obiettivi strategici dell'UE L'allineamento della politica in materia di appalti pubblici agli obiettivi strategici dell'UE è perseguito principalmente in tre settori: verde, sociale e innovazione. Per conseguire progressi in merito a tali obiettivi, possono essere valutate una serie di misure, ad esempio orientamenti e migliori pratiche (opzioni non legislative), miglioramenti mirati della legislazione vigente o criteri obbligatori nelle procedure di appalto (opzioni legislative).