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Nuova pubblicazione dell’OCSE: “Etichette per l’economia sociale”

venerdì 31 ottobre 2025

Nuova pubblicazione dell’OCSE: “Etichette per l’economia sociale”

L'OCSE ha pubblicato una nuova guida intitolata " Etichette per l'economia sociale ", sviluppata in collaborazione con l'Unione Europea. La guida fornisce una panoramica completa e indicazioni pratiche su etichette di qualità, marchi o certificazioni applicati alle entità dell'economia sociale. Descrive dettagliatamente le diverse tipologie di etichette o certificazioni, le classifica e offre una checklist per responsabili politici e dirigenti per progettare e valutare questi sistemi.

Come spiegato nella guida, le etichette possono aiutare a identificare le entità dell'economia sociale attraverso le loro diverse forme giuridiche, aumentandone la visibilità tra i decisori politici, i consumatori e gli stessi stakeholder. Ciò può facilitare l'accesso a finanziamenti, incentivi fiscali e mercati.

La guida classifica le etichette in tre categorie principali: quelle specifiche dell'economia sociale, disponibili solo per queste imprese e organizzazioni (ad esempio l'accreditamento ESUS – Entreprise Solidaire d'Utilité Sociale in Francia o l'etichetta Impresa Cooperativa Sociale in Grecia); certificati di impatto più ampi, che non si applicano esclusivamente all'economia sociale; e certificazioni per strumenti finanziari, che includono identificatori per finanza solidale, finanza d'impatto o finanza sostenibile.

La guida include una checklist pratica rivolta a decisori politici e gestori di marchi di qualità privati. Sottolinea che i marchi efficaci devono essere "significativi, trasparenti e ben comunicati" per soddisfare le aspettative di tutte le parti interessate.

L'obiettivo principale è quello di ampliare l'impatto dell'economia sociale promuovendo la fiducia e il riconoscimento attraverso sistemi di etichettatura chiari e credibili.

Le entità dell’economia sociale — tra cui associazioni, cooperative, fondazioni, imprese sociali e società mutualistiche — mirano a generare impatti sociali e ambientali positivi producendo al tempo stesso valore economico. Esse rappresentano importanti motori di creazione di posti di lavoro, impiegando 11,5 milioni di persone nei Paesi dell’UE, pari a circa il 6,3% della popolazione occupata complessiva. Tuttavia, il riconoscimento delle organizzazioni dell’economia sociale rimane complesso in assenza di quadri giuridici completi e di strategie e politiche nazionali dedicate — in particolare per le imprese sociali, che in molti Paesi possono assumere diverse forme giuridiche. A complicare ulteriormente il quadro contribuisce l’ampia diversità di strutture legali, obiettivi, modelli di governance e approcci operativi delle entità dell’economia sociale nei diversi Paesi.

L’incapacità di identificare le entità dell’economia sociale ostacola il loro sviluppo e ampliamento in diversi modi. La mancanza di chiarezza rende difficile per gli stakeholder — come responsabili politici, istituzioni finanziarie, consumatori e altre imprese — indirizzare in modo efficace le proprie azioni, comprese misure fiscali, appalti pubblici, finanziamenti, donazioni o scelte di acquisto, verso le organizzazioni dell’economia sociale. Inoltre, senza un’identificazione chiara, diventa difficile raccogliere dati sulla dimensione, scala, numero e impatti delle organizzazioni dell’economia sociale, nonché sul loro contributo alla creazione di posti di lavoro e ai diversi settori. Questo deficit informativo impedisce agli stakeholder di valutare con precisione la necessità e l’efficacia delle misure di sostegno rivolte alle entità dell’economia sociale.

I label sono strumenti che possono essere utilizzati per identificare le entità dell’economia sociale, i loro beni e servizi, così come i prodotti finanziari destinati a finanziarle. A seconda dei contesti nazionali, essi possono includere status giuridici per le imprese sociali (come l’ESUS in Francia e lo status di impresa sociale d’inserimento lavorativo in molti Paesi UE), etichette private (come il Codice delle Imprese Sociali nei Paesi Bassi e la certificazione internazionale People and Planet First) e label per prodotti finanziari destinati all’economia sociale (come Finansol in Francia). Le organizzazioni dell’economia sociale possono inoltre utilizzare label non specifici dell’economia sociale ma che attestano l’adesione a determinati standard ambientali e/o sociali, come l’Ecolabel europeo e il marchio Fairtrade.

La Raccomandazione OCSE del 2022 sull’economia sociale e solidale e sull’innovazione sociale e la Raccomandazione del Consiglio UE del 2023 sullo sviluppo di condizioni quadro per l’economia sociale sottolineano l'importanza dei sistemi di etichettatura come mezzo per aumentare la visibilità e l'impatto dell’economia sociale. Più in generale, l'importanza di label di sostenibilità trasparenti e credibili è evidenziata nella Direttiva UE sul potenziamento dei consumatori per la transizione verde. Nell’economia sociale, credibilità e trasparenza sono fondamentali per i label, poiché devono comunicare efficacemente i valori, i principi e l'impatto sociale perseguito dalle entità dell’economia sociale.

Label progettati e implementati in modo inadeguato possono portare a fenomeni come il greenwashing, in cui le organizzazioni dichiarano falsamente che la loro governance, attività, prodotti o pratiche sono legati all’economia sociale o socialmente responsabili o ambientalmente sostenibili. Tali rappresentazioni fuorvianti possono minare la fiducia, distorcere i segnali di mercato e ostacolare gli sforzi dell’economia sociale nel perseguire le proprie missioni sociali.

Quali label sono disponibili per le entità dell’economia sociale?

La guida mappa un’ampia gamma di label specifici o utilizzabili dalle entità dell’economia sociale. L’analisi esamina la finalità, i benefici e le sfide di:

  • 17 label pubblici e 9 privati specifici per l’economia sociale
  • 11 label più ampi relativi all’impatto sociale/ambientale
  • 4 label per la finanza solidale e d’impatto
  • 3 label per la finanza ESG
  • 6 label impliciti

I label pertinenti all’economia sociale possono essere classificati in tre categorie principali:

1. Label specifici per l’economia sociale

Sono disponibili solo per le organizzazioni dell’economia sociale. Possono essere gestiti da enti pubblici o privati.
I label pubblici servono principalmente a identificare le entità dell’economia sociale, in particolare le imprese sociali — che possono assumere forme giuridiche diverse — per indirizzare misure politiche. Possono includere, ad esempio, uno status giuridico per le imprese sociali (come l’accreditamento ESUS in Francia, il marchio per le imprese cooperative sociali in Grecia o lo status WISE in Bulgaria e Spagna). In molti Stati membri dell’UE esiste anche uno status di utilità pubblica per accedere a misure fiscali agevolate, come lo status di ente di beneficenza in Irlanda.

In alcuni Paesi, come Paesi Bassi e Finlandia, label privati sono nati da movimenti dal basso o reti, solitamente in assenza di alternative pubbliche. A differenza dei label pubblici, non prevedono agevolazioni fiscali, possono basarsi su principi più che su regole, sono in genere verificati da terzi e hanno maggiore probabilità di essere utilizzati in più Paesi.

I label specifici per l’economia sociale garantiscono che le entità certificate, in particolare le imprese sociali, diano priorità all’impatto reinvestendo i loro surplus nella missione, attraverso restrizioni nella distribuzione degli utili. Alcuni label, come quelli per le cooperative in Belgio o per le imprese sociali in Italia, prevedono anche un vincolo patrimoniale che impedisce, in caso di liquidazione, la distribuzione delle risorse residue agli azionisti.

2. Label di impatto più ampi

Individuano organizzazioni o prodotti che cercano di generare impatti sociali e/o ambientali positivi e sono utilizzati da un’ampia gamma di organizzazioni, quindi non possono essere utilizzati per distinguere specificamente le entità dell’economia sociale, pur essendo accessibili a esse.
Esempi includono:

  • Società Benefit in Italia
  • Société à Mission in Francia
  • Certificazione privata B Corp (internazionale)

Label ecologici ed etici come l’Ecolabel UE e Fairtrade possono essere utilizzati da una vasta gamma di organizzazioni, incluse quelle dell’economia sociale.

3. Label per la finanza sociale e solidale

Aiutano a indirizzare finanziamenti verso le entità dell’economia sociale.
Includono label che identificano prodotti finanziari che finanziano attività dell’economia sociale (es. Finansol in Francia, Finance Solidaire di Financité in Belgio) e label dell’UE per fondi (European Social Entrepreneurship Funds) o organizzazioni (European Code of Good Conduct for Microcredit Provision) che finanziano l’economia sociale insieme ad altri soggetti.