Il discorso sullo stato dell'Unione pronunciato il 10 settembre dalla Presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha suscitato reazioni esplicite da parte delle organizzazioni dell'economia sociale e del terzo settore. CECOP (Confederazione delle cooperative industriali e di servizi), Philea (l'associazione filantropica europea) e AIM (Associazione internazionale della mutualità) hanno accolto con interesse diversi annunci riguardanti l'occupazione di qualità, l'edilizia abitativa a prezzi accessibili, il finanziamento dell'innovazione e la sanità pubblica.
Von der Leyen ha posto al centro del suo discorso la sicurezza, la competitività e le transizioni verde e digitale ; ha annunciato, tra le altre misure, una tabella di marcia per il Mercato Unico fino al 2028, un pacchetto per promuovere le scaleup tecnologiche e iniziative sociali come una Strategia Europea contro la Povertà, un Quality Jobs Act e un Piano per l'Edilizia Abbordabile. Per le organizzazioni consultate, queste iniziative aprono opportunità, ma solo se tradotte in regole, risorse e condizioni chiare.
Un discorso con connotazioni sociali, ma che invita a trasformare le parole in azioni
CECOP ha accolto con favore la proposta di un Quality Jobs Act e l'inclusione della dimensione della conoscenza e dell'innovazione nella tabella di marcia del Mercato Unico, ma ha avvertito che tale ambizione deve tradursi in azioni concrete: rimozione delle barriere legali e finanziarie per le imprese cooperative, inclusione esplicita dell'istruzione nella cosiddetta "quinta libertà" del Mercato Unico e criteri sociali negli appalti pubblici. Giuseppe Guerini, Presidente del CECOP, ha sottolineato che "è giunto il momento di agire, non solo di affermare principi", e ha chiesto indicatori chiari e l'applicazione di criteri sociali nell'assegnazione di appalti e fondi pubblici.
L'AIM, da parte sua, ha accolto con favore l'annuncio della Global Health Resilience Initiative (menzionata dalla Commissione dopo il discorso) come segno di leadership europea nella preparazione e nella risposta sanitaria. L'associazione ha sostenuto che le mutue devono essere integrate come "partner essenziali" in questa iniziativa: "le mutue", ha sostenuto l'AIM, "sono vicine alle comunità e hanno competenze in materia di equità e prevenzione, e possono quindi contribuire a rafforzare la resilienza dei sistemi sanitari e a contrastare la disinformazione sui vaccini". L'organizzazione ha espresso la sua disponibilità a collaborare strettamente con la Commissione per trasformare la proposta in programmi concreti.
Resilienza democratica e ricostruzione
Infine, Philea ha pubblicato un'analisi che individua opportunità rilevanti per il settore filantropico. L'Unione Risparmio e Investimenti, il Fondo Scaleup Europe e le politiche abitative e occupazionali potrebbero aprire nuove strade alla collaborazione tra fondazioni e pubbliche amministrazioni.
Tuttavia, Philea ha avvertito che la retorica sulla "resilienza democratica" e sulla "ricostruzione" deve essere supportata da bilanci e quadri normativi che consentano alle fondazioni di agire come coinvestitori e partner nei programmi di impatto sociale. Nella sua nota, l'associazione ha esplicitamente raccomandato che le politiche future riconoscano le fondazioni e le organizzazioni dell'economia sociale all'interno dell'architettura finanziaria del Mercato Unico.
Convergenze e tensioni: competitività vs. giustizia sociale
Le tre organizzazioni condividono una valutazione comune: il discorso include misure utili per la competitività e la sicurezza – ambiti che la Commissione sta rafforzando – ma lascia incertezze su come la protezione sociale e la coesione territoriale saranno preservate o rafforzate. CECOP e Philea sottolineano la necessità che strumenti come lo Scaleup Fund o la tabella di marcia per il mercato unico integrino esplicitamente clausole a favore delle entità dell'economia sociale, l'accesso universale ai servizi essenziali e criteri di sostenibilità sociale negli appalti pubblici. AIM, da parte sua, sottolinea l'urgenza di trasformare l'iniziativa sanitaria in linee di finanziamento e quadri operativi che includano attori mutualistici locali.