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Il 9 maggio si celebra l'Europe Day

Il 9 maggio si celebra l'Europe Day

La mobilitazione delle comunità agricole e rurali è essenziale per le elezioni di giugno

mercoledì 8 maggio 2024

La Giornata dell'Europa di quest'anno si svolge in un contesto particolare, tra la fine di un mandato molto speciale dominato dalle crisi e il periodo di campagna elettorale in cui stiamo entrando. Dal 6 al 9 giugno, 400 milioni di elettori europei decideranno del nostro futuro comune. Questo 9 maggio è quindi l'occasione per fare un bilancio del mandato passato e per spiegare perché i prossimi anni saranno così fondamentali a Bruxelles, soprattutto in termini di agricoltura.

Le crisi che si sono susseguite dal marzo 2020 hanno costretto i leader europei a rivedere il loro approccio: Il COVID, la guerra in Ucraina, l'arma della sicurezza alimentare brandita da Putin, l'inflazione e il ripetersi di eventi climatici estremi hanno dimostrato che la nostra agricoltura è un settore essenziale, strategico e vulnerabile. Ogni volta, l'Europa ha dimostrato di essere al giusto livello di azione e di essere in grado di reagire rapidamente, sia con il piano Next Generation EU, sia con la strategia per l'indipendenza energetica e la sicurezza alimentare, sia, più recentemente, con le proposte di semplificazione della PAC. Queste diverse strategie, approvate da 27 Stati membri, a volte nel giro di poche settimane, sono state vere e proprie prove di forza, che sarebbe stato impossibile attuare senza un buon coordinamento tra le nostre istituzioni europee.

Durante questo mandato, l'aspetto più sorprendente è stato il cambiamento di paradigma che si è verificato sulle questioni agricole. Siamo è passati dall'approccio dogmatico e dall'alto verso il basso di Farm to Fork nelle prime fasi del mandato a un maggiore dialogo e a un approccio più strategico alle questioni agricole negli ultimi mesi.

Al di là dell'esposizione politica, Farm to Fork ha mostrato rapidamente i limiti di una visione priva di valutazione e di riflessione sull'attuazione. Questo metodo problematico è stato riconosciuto in primo luogo dalla Presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, che ha deciso di lanciare nel settembre 2023 un “Dialogo strategico per il futuro dell'agricoltura”, attualmente in corso a Bruxelles.

Tuttavia, molti testi non sono stati conclusi nell'ambito di questo mandato, lasciando una serie di domande senza risposta, sia sui prodotti fitosanitari che sul benessere degli animali, su cui la prossima Commissione e il prossimo Parlamento dovranno prendere posizione. Questo cambio di metodo dovrà essere confermato su questi temi dopo le elezioni, infatti continuare con l'ideologia o con una sterile polarizzazione significherebbe perdere tempo prezioso.

Oltre al lavoro della Commissione, c'è stata una forte azione politica da parte dei membri del Parlamento europeo. Quando si tratta di agricoltura, sono stati tra i primi a sollevare le preoccupazioni e le domande della comunità agricola e forestale, facendo da intermediari e moderando molte proposte. Per questo è fondamentale che i partiti politici e gli elettori portino in Parlamento eurodeputati che si occupano di questi temi e che conoscono personalmente i problemi dell'agricoltura e delle aree rurali europee. 

Nel prossimo mandato e nell'attuale contesto geopolitico, tre settori consentiranno la sovranità europea: energia, difesa e agricoltura. Senza questa sovranità, l'UE non sarà in grado di affermarsi pienamente nel mondo e rimarrà dipendente da altre potenze. L'agricoltura, la silvicoltura e il movimento cooperativo devono quindi riconquistare un posto eminentemente strategico al centro del pensiero europeo.

Il prossimo mandato dovrà rispondere a un numero crescente di sfide, tra cui l'integrazione dell'Ucraina nell'UE, il rinnovamento delle generazioni agricole, le sfide del cambiamento climatico e della biodiversità, la salvaguardia del modello agricolo per garantire la sicurezza alimentare e la coerenza delle nostre politiche commerciali e del mercato interno. Non si possono dare risposte semplicistiche a queste domande e solo un approccio concertato, basato su un ascolto più attento degli agricoltori e degli altri attori della catena alimentare, permetterà di andare avanti.

Gli agricoltori sono certamente tra gli europei più consapevoli dell'importanza dell'UE, non solo per il sostegno che ricevono per il reddito, gli investimenti e la transizione, ma anche per le opportunità commerciali offerte dal mercato unico e dagli standard comuni sviluppati dall'UE. L'agricoltura ha sempre svolto un ruolo vitale nel cuore dell'UE, perché la sicurezza alimentare è soprattutto una garanzia di pace e stabilità.

Per fornire una forte legittimazione all'azione e per garantire che la voce degli agricoltori e delle popolazioni rurali sia ascoltata dal prossimo Parlamento e dalla Commissione, è essenziale oggi, ancor più di ieri, che gli agricoltori europei si impegnino e votino.